Parto da me perchè sono convinta che 'contattarsi' e cogliersi in momenti precisi della giornata sia un ottimo esercizio di salute mentale, una specie di..'se so dove mi trovo posso decidere dove andare'. Esercitarmi a ridurre l'alienazione da me stessa è un passatempo a volte faticoso ma estremamente stimolante. E' forse più difficile ricordarsi di farlo che farlo e basta e questo mi fa pensare....penso a tutte quelle volte in cui accumulare impegni e distrazioni sembra il rimedio giusto per superare situazioni difficili, come la perdita di una persona cara, una grossa delusione o anche solo un cambiamento brusco nella vita di tutti i giorni.
Una volta ho visto una maglietta di cotone a maniche lunghe con su scritto 'Never stop the action', una sorta di monito. Crescendo mi sono accorta di come le giornate frenetiche mi stimolassero profondamente. Nella corsa avevo trovato un mio modo di essere ed ero certa che quelle giornate piene d'impegni corrispondessero ad una Vita Piena.
Ora è strano a ripensarci....anzi...mi accorgo che l'essere in tutti quegli impegni corrispondeva spesso più ad un non esserci, ad un non sapere quali emozioni provavo, a volte ad un non essere neppure interessata a distinguerle.
Ci si può allenare a contattarsi, si può partire dall'ascolto attento del proprio corpo e delle sensazioni fisiologiche (freddo, caldo, tremore, agitazione, quiete, tepore..) sino a cogliersi più profondamente ed a definire con una precisione crescente i moti che animano l'umore.
Chiedersi quotidianamente ed in momenti diversi del giorno 'come mi sento?', apparentemente una domanda banale, lo considero un esercizio importante per vivere appieno le proprie giornate e per farlo è necessario trovare il tempo per centrarsi su di sè.
Nel lavoro clinico con l'altro siamo spesso così abituati a centrarci sui clienti, da scordarci che in quella relazione ci siamo anche noi e che il nostro 'esserci' o 'non esserci' agisce su di loro come ogni altro elemento del setting. Sapere 'dove sono' mi consente di cogliere l'altro nella sua posizione, di non farmi travolgere dal suo movimento, ma di accompagnarlo, a mia volta ben consapevole del mio.
Da qui il titolo di questo blog, forse perchè ho la sensazione che nel momento in cui io riesca a contattare maggiormente me stessa, io sia anche più in contatto con ciò che mi circonda, proprio come quando ci si trova a piedi nudi sull'erba e ci si sente avvolti da un confortante senso di armonia e sicurezza.